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Archive for marzo 2009

Dichiarazione di Paolo Ferrero, segretario nazionale del Prc-Se.

Oggi abbiamo presentato il simbolo e dato vita a una lista di sinistra, anticapitalista che unisce quattro forze politiche (Prc, Pdci, Socialismo 2000, Consumatori uniti) in una comune proposta politica per l’Europa.
Lo abbiamo fatto e continuereremo a farlo anche attraverso il contributo e le candidature di molti esponenti della sinistra, del mondo del lavoro e sindacale, del movimento femministra e ambientalista, del movimento lgbtq e pacifista. Questa lista, che lavora per un’uscita dalla crisi fondata sulla democrazia economia, sulla giustizia sociale e sulla solidarietà, rappresenterà un importante raggruppamento anticapitalista, comunista, socialista di sinistra, ambientalista in Italia e in Europa, e si ritrova intorno ai valori e ai simboli storici del movimento operaio italiano.

simbolo20europee

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Documento dell’area napoletana di Essere Comunisti

Le presenti difficoltà del Partito sono grandi e preoccupanti, a Napoli e in Campania. La scissione morde il tessuto organizzativo di base su alcuni territori, gli organismi di Partito subiscono una riduzione contenuta ma significativa di quadri dirigenti. In questa situazione il processo decisionale che avrebbe dovuto portare alla rapida costituzione delle segreterie di Napoli e della Campania ha incontrato ostacoli e rinvii che hanno tolto al Partito voce pubblica pienamente riconoscibile e legittimata, di fronte ad importanti scelte politiche ed elettorali e ad una crisi economico-sociale senza precedenti che non sia quello della grande depressione degli anni ’30.

Sarebbe un grave errore, tuttavia, sottovalutare la natura politica di quegli ostacoli e di quei rinvii e, più in generale, della divisione del gruppo dirigente napoletano, al netto di personalizzazioni ed esasperazioni polemiche che hanno purtroppo, in qualche caso, passato il segno della responsabilità politica.

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di Paolo Ferrero

Il centro del progetto politico di Rifondazione Comunista riguarda la capacità di intervenire efficacemente al fine di determinare una uscita a sinistra dalla crisi.

E’ infatti evidente come non automaticamente la crisi porti a sinistra. Anzi, sono prevalenti i segnali in senso opposto, di uno spostamento a destra, nella logica della guerra tra poveri. Questa crisi, per dimensioni, durata e profondità, è a tutti gli effetti una “crisi costituente”, che cambierà il panorama italiano; decisiva è la nostra iniziativa in relazione con la costruzione del movimento di massa.

Questo tema ci chiede di operare su più livelli.

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Oggi 18 marzo 2009 un gruppuscolo di neofascisti appartenenti a Blocco studentesco, branco che fa capo a Casa Pound, presidiava l’ingresso della facoltà di giurisprudenza in via Porta di Massa armato di spranghe, caschi e coltelli.

Il loro piano era volantinare in vista di una iniziativa, autorizzata e promossa dal preside di giurisprudenza, tutta all’insegna del revisionismo più becero: la proiezione, il 26 marzo prossimo, dei loro video manipolati sugli scontri di piazza Navona del 29 ottobre, per mistificare le loro responsabilità nell’aggressione allora condotta, e coperta dalle forze dell’ordine, contro un corteo di studenti medi).

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Lettera di Mario Montefusco a Franco Russo Responsabile PRC del Dipartimento Democrazia e politiche costituzionali

Caro Franco, sicuramente ricorderai che proposi al nostro dipartimento la modifica della espressione della preferenza nella legge elettorale, introducendo il voto unico di genere, nel senso che si potevano esprimere anche due preferenze, ma dovevano essere differenti nel genere.

Con la proposta si cimentò all’esterno la Compagna Imma Barbarossa, ma trovò scarsa attenzione soprattutto da parte degli “accademici” che ne temevano la incoerenza con la Costituzione.

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Non so chi di voi ha visto ieri sera su rai tre il servizio sulla guerra di Riccardo Iacona.

Quello che mi chiedo è se e quando vedremo il governo israeliano accusato di crimini di guerra.

Quando e se il tribunale dell’AIA  emetterà un mandato di cattura per i governanti israeliani. Non solo per quello che hanno fatto a Gaza ma per quello che continuano a fare: impedire l’arrivo di aiuti umanitari, sparare sui contadini di gaza che cercano di coltivare qualcosa e sparare anche sugli identificabili osservatori delle organizzazioni umanitarie.

Altro che  colpire Hamas!!! Sparare sui pescatori impedendo loro di fare il lavoro che potrebbe sfamare loro e qualche civile. Ed altre amenità del genere.

Il campo di concentramento c’è! mancano solo le camere a gas.

Ma forse i missili al fosforo sono più efficaci!

Questo con buona pace di quanti continuano a difendere i  metodi nazisti degli israeliani che per colpire hamas colpiscono, in effetti, la popolazione civile.

Do you remeber Marzabotto e S. Anna di Stazzena?

massimo miniero

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Pubblichiamo l’intervento del nostro compagno Antonio Di Luca, Rsu alla Fiat Avio di Pomigliano, all’assemblea di giovedì con Paolo Ferrero e Gianni Rinaldini.

Care Compagne e Cari Compagni,

veniamo da straordinari momenti di lotta. Lo sciopero generale di Pomigliano, come ha detto anche il compagno Santorelli, è riuscito a mettere insieme forze che da anni non s’incontravano intorno ad obiettivi comuni. A scendere in campo è stata una comunità e per la prima volta, dopo molti anni, la città di Pomigliano non è apparsa un luogo separato, una realtà lontana non solo fisicamente dal mondo della produzione.

Commercianti, studenti, artigiani, operai, disoccupati hanno marciato al nostro fianco e mi è sembrato, di fronte alla crisi devastante che non risparmia nessuno, che in un solo momento fossero stati cancellati anni di solitudine operaia.

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