Al di là del meno peggio e del male

1. Sotto la barriera del quorum

Il problema non è di aver mantenuto la schiena dritta. Il problema è che ora una schiena non ce l’abbiamo più, visto che non abbiamo raggiunto la soglia di sbarramento del 3% che ci avrebbe permesso di entrare nel Consiglio regionale.

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Si vive una volta sola

Alla presentazione della candidatura di Paolo Ferrero alla presidenza della Regione Campania, all’Hotel Ramada vicino alla stazione Centrale di Napoli. I posti in sala organizzati in sei file da sette  gruppi di cinque sedie più le persone in piedi dentro e quelle rimaste fuori davano in totale circa trecento persone.

I giornali e i notiziari hanno sintetizzato con precisione gli interventi che si sono succeduti, soprattutto quelli di Oliviero Diliberto e dello stesso Ferrero. Alla presidenza erano state chiamate anche tre donne, di cui la più nota agli addetti ai lavori, l’avvocato Elena Coccia, non ha parlato, mentre sono intervenute due ragazze, una militante di ventitré anni che verrà candidata nel Salernitano e ha invitato a sorridere e non vergognarsi della scelta di andare da soli, e una giovane insegnante precaria molto precisa ed eloquente. Hanno preso la parola anche un operaio del porto di Vigliena e un insegnante che fa parte del movimento contro le discariche all’interno del Parco del Vesuvio.

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Regionali Campania: Ferrero candidato Presidente

(ANSA) – NAPOLI, 17 FEB

Paolo Ferrero segretario nazionale del Prc e portavoce della Federazione della sinistra è il candidato presidente della federazione stessa alla guida della Regione Campania.

A dare l’ufficializzazione è lo stesso Paolo Ferrero appena arrivato al convegno della federazione in corso a Napoli. “De Luca non è un candidato di sinistra – ha detto Ferrero – invece in Campania c’é bisogno di sinistra”.”Le critiche e la discontinuità che abbiamo chiesto spesso a Bassolino – ha concluso – non si risolvono tornando ad Achille Lauro, ma guardando al meglio di ciò che la sinistra haprodotto in Campania e quindi guardando a Maurizio Valenzi”.

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Preferenza di genere

Lettera di Mario Montefusco a Franco Russo Responsabile PRC del Dipartimento Democrazia e politiche costituzionali

Caro Franco, sicuramente ricorderai che proposi al nostro dipartimento la modifica della espressione della preferenza nella legge elettorale, introducendo il voto unico di genere, nel senso che si potevano esprimere anche due preferenze, ma dovevano essere differenti nel genere.

Con la proposta si cimentò all’esterno la Compagna Imma Barbarossa, ma trovò scarsa attenzione soprattutto da parte degli “accademici” che ne temevano la incoerenza con la Costituzione.

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Utili idioti

Il piano ospedaliero che l’assessore ha formulato e che il consiglio regionale, compreso i nostri compagni, si accinge a votare, non è altro che un lifting di quanto proposto in precedenza, con tagli indiscriminati al solo scopo di fare cassa. Si deve “far vedere” che si sta facendo qualcosa solo per evitare che il grassone che siede sulla poltrona di assessore alla sanità venga cacciato dall’attuale governo.
I nostri rappresentanti alla regione sono in prima fila tra quelli che non vogliono il commissariamento e sarebbero disposti a tutto per  evitarlo. Anche a votare un piano ospedaliero che consta di soli tagli senza affrontare i veri motivi del deficit sanitario.

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