di Paolo Ferrero, segretario nazionale Prc
Paolo Ferrero risponde a Mirko Lombardi, che definisce “boria di partito” (questo il succo della lettera) la proposta di Rifondazione di presentare una lista unitaria alle Europee, costituita da movimenti, comitati, centri sociali, associazioni, partiti, compagni e compagne con l’obiettivo chiaro di rafforzare la sinistra in Europa, di rafforzare il Gue.
Un’occasione in più per chiarire la scelta di campo del Prc, anche alle prossime elezioni.
Mi sembra interessante, questa settimana, rispondere a questa presa di posizione di Mirko Lombardi. Trascurerò i toni delicati e i sinceri apprezzamenti per il «Prc di Ferrero» e la «maggioranza di Ferrero». Ciò su cui invece merita insistere è che la posizione politica contro cui Lombardi polemizza non esiste, se la è inventata lui. Lombardi afferma infatti: «La boria di partito (come la bollerebbe Gramsci) ha mosso il Prc di Ferrero a scegliere la rottura a sinistra con la decisione di presentarsi da soli alle elezioni».
Colgo quindi l’occasione per segnalare a Lombardi che la Direzione nazionale di Rifondazione, che è l’organismo democraticamente eletto dal nostro partito e non un accrocchio di sodali del «Prc di Ferrero», ha deciso di avanzare la proposta di costruire una lista unitaria della sinistra per le elezioni europee.
Noi non ci vogliamo presentare da soli e non ci presenteremo da soli; abbiamo proposto una lista unitaria.
Una lista che abbia un punto fermo, inequivoco: la scelta di avere nel gruppo unitario della sinistra il proprio riferimento al Parlamento Europeo.
Proponiamo cioè una lista in cui tutti gli eletti vadano a far parte del Gue. Questo è il punto discriminante della proposta politica di Rifondazione, perché il Gue rappresenta a livello europeo il punto di riferimento di tutta la sinistra anticapitalista, comunista, ambientalista.
Il Gue, di cui siamo stati convinti soci fondatori, è l’unico gruppo che a livello europeo si oppone fermamente alle politiche liberiste costruite e gestite dal consociativismo tra popolari, socialisti e liberali e, in qualche occasione, sostenute dall’interclassismo dei verdi.
Il Gue è a livello europeo il punto di riferimento della sinistra di alternativa, contro la grande coalizione che ha nei fatti gestito l’Europa dalla sua nascita producendo, da Maastricht in poi, l’Europa liberista governata dal monetarismo della Banca Centrale Europea.
Il Gue ha messo in discussione i contenuti di quella Carta costituzionale europea che i Socialisti hanno glorificato e che i popoli europei, dove hanno potuto esprimersi, hanno bocciato.
La Linke, il Sinaspismos, Izquierda Unida, la Sinistra Verde Nordica, il Partito del Pomodoro Olandese, tutti i partiti comunisti europei stanno nel Gue e si battono in tutta Europa per avere abbastanza deputati per poter ricostituire il gruppo. Noi ci battiamo per lo stesso principalissmo obiettivo: avere un gruppo di sinistra vera, autonomo dal Partito socialista, a livello europeo.
Sottolineo la questione dell’appartenenza al Gue perché, nella proposta di costruire una lista genericamente di sinistra che Lombardi caldeggia, il punto centrale è che gli eventuali eletti sceglierebbero poi individualmente in quale gruppo andare: nei Verdi, nel gruppo socialista, nel Gue o da qualche altra parte.
Quando si propone di fare una lista che unifichi tutta la sinistra, bisognerebbe avere l’onestà intellettuale di chiarire questo punto per non prendere in giro la gente.
15 Febbraio 2009
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